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Diretta Interazione Molecolare contro l'umidità capillare: un brevetto innovativo per l’edilizia di oggi e di domani.

 

Il fenomeno dell’umidità da risalita risulta particolarmente complesso, perché coinvolge effetti secondari molto importanti e parametri chimico-fisici eterogenei e di difficile valutazione quantitativa.
Anche stabilire relazioni causa-effetto risulta assai complesso non solo perché è empiricamente difficile procedere a corrette misurazioni ma, soprattutto, è scientificamente arduo stabilire quale fenomeno o parametro sia da considerarsi costantemente nel tempo causa oppure effetto.
Risulta quindi necessario, come in tutti gli ambiti scientifici con ricaduta tecnico-commerciale, affrontare il problema con chiarezza ed onestà intellettuale.


Partiamo da una serie di considerazione che sappiamo essere certe.
L’acqua risale inizialmente per capillarità, perché tale sostanza, fra le sue tante anomalie moleco-lari, presenta forze di adesione molecolare che prevalgono su quelle di coesione. L’acqua quindi è naturalmente in grado di vincere la sua forza peso, risalendo i capillari interni al manufatto; sappiamo altresì che l’altezza di tale risalita è inversamente proporzionale (in linea teorica) alla sezione stessa del capillare ma per ciò che riguarda un muro imbibito subentrano altri fattori.
È ragionevole, per esempio, associare il flusso ascendente dell’acqua alla differenza di potenzia-le che siamo in grado di misurare tra la base del muro ed un altro punto qualsiasi: infatti si possono rilevare valori che variano da 20 a circa 500 millivolt.
L’esperienza ci dice che, in linea generale, vi è una corrispondenza diretta tra tali valori e il flusso ascendente dell’acqua ma attualmente nessuno è in grado di stabilire una correlazione precisa perché tale fenomeno dipende da fattori di difficilissima valutazione come: distribuzione dei pori nei materiali, ritmo di evaporazione, tipologia e percentuale dei Sali presenti, interferenze e connessioni con altri fenomeni secondari.


I Sali, infatti, utilizzano l’acqua come vero e proprio mezzo di trasporto ma, sono anche in grado di convogliarne il flusso e il verso attraverso i loro metodi, tempi e luoghi di cristallizzazione, instaurando il fenomeno della osmosi.

Innanzitutto la risalita per capillarità: è prevedibile che tale fenomeno si inneschi immediatamente tra terreno e murature e non sia in qualche modo influenzato da fenomeni di natura elettrica, anche se viene spesso citato “il doppio strato di Helmoltz”, caratteristico però di sostanze ad accen-tuata natura silicea e quindi non generalizzabile. Si può sinteticamente affermare che alla base di tale evento giochino un ruolo essenziale solo le forze di interazione molecolare tra l’acqua e il manufatto.


Il movimento per fattori osmotici. L’osmosi comporta un flusso elettricamente passivo e dipende quasi esclusivamente dal gradiente pressorio che si instaura, all’interno di una soluzione, fra punti a diversa percentuale di soluto. In parole più semplici l’acqua, come solvente, tende a spostarsi naturalmente verso quei capillari o pori aperti in cui vi sono le condizioni chimico-fisiche affinchè vi sia l’evaporazione dell’acqua stessa; ciò comporterà cristallizzazione salina, un conseguente aumento percentuale del soluto con relativo deficit d’acqua.


La differenza di potenziale elettrico tra punti diversi della muratura e il terreno. Per quanto complessa e variabile nel tempo sia la distribuzione e i valori di questi potenziali, è fuor di dubbio che questo “squilibrio” elettrostatico comporti un movimento preferenziale di ioni salini solvatati dall’acqua. Nel loro movimento verso il punto a potenziale opposto gli ioni “trascinano” con se una sorta di nube composta dalle molecole di acqua che hanno in precedenza “circondato” lo ione salino, isolandolo elettricamente dalla struttura molecolare di partenza. È bene sottolineare che vi sarà, in tale movimento, una predominanza di ioni che risalgono il capillare in quanto quelli che tenderebbero a ridiscenderlo (attirati dal potenziale opposto, posto in basso nella muratura), si trovano fortemente ostacolati da una massiccia risalita capillare.


CONCLUSIONE:
Tutti questi fenomeni instaurano una sorta di effetto camino che richiama acqua verso l’alto o la sposta trasversalmente attraverso il manufatto.
Sono eventi complessi che molto spesso presentano forme di correlazione ed interferenza e che dipendono da moltissimi parametri quasi sempre tra loro invece indipendenti, di natura diversa e difficilissima valutazione qualitativa e quantitativa.
Trattandosi di un fenomeno estremamente articolato, risulta quindi necessario un processo tecnico risolutivo che non sia specificatamente diretto al contrasto di un solo “modo” di risalita, ma che sappia affrontare il problema nella sua interezza e complessità.

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